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Come rinnovare i mobili vecchi

Non occorre essere restauratori professionisti per dare nuova vita a un vecchio mobile un po' malandato ma che può ancora tornare utile. Molto spesso è sufficiente rimuovere lo sporco accumulatosi negli anni ed eseguire semplici riparazioni per renderli come nuovi. Ma attenzione: non cercate di restaurare in casa mobili d'antiquariato o comunque di un certo valore, affidateli piuttosto alle cure di un esperto.
Prima di intervenire su un mobile usato, esaminatelo attentamente. Identificate l'eventuale presenza di tarli, controllatene la stabilità scuotendo leggermente le gambe e le altre giunte, fate scorrere i cassetti e accertatevi che i cardini funzionino a dovere. Attenzione poi ai danni più gravi: per esempio, le macchie scure indicano che nel legno è penetrata dell'acqua; il che vuol dire dover sverniciare il mobile e lucidarlo di nuovo. Ma di questo ci occuperemo in un prossimo post. Qui prenderemo in esame gli interventi minori come la pulizia generale e il restauro di legno in buone condizioni.

Il problema dei tarli va affrontato subito perchè questi piccoli animaletti possono infestare anche le altre strutture in legno presenti in casa e causare seri problemi. Per questo ricordatevi di non portare in casa il mobile prima di aver completato la disinfestazione, e comunque non acquistate mobili seriamente infestati. Segno di una infestazione in atto sono una leggera polverina superficiale e forellini chiari dai contorni ben delineati; se i fori sono invece scuri, significa che il legno è stato visitato in passato e la presenza del tarlo può essere esclusa.

La lucidatura
E' una delle operazioni preliminari più importanti. Esistono due categorie di rifiniture per legno. quelle "leggere" che penetrano nel legno (olio e cera) e quelle "dure" che formano una patina protettiva superficiale (gommalacca, cellulosa, poliuretano).
L'olio lascia trasparire la grana e le venature del legno; è di colore caldo e lucente e rende la superficie impermeabile all'acqua.
La cera costituita da cera d'api vergine sciolta in trementina, dona lucentezza naturale e morbida, protegge tutti i tipi di lucidatura già esistenti e si adatta anche al legno sverniciato.
La vernice alla gommalacca, si usa tradizionalmente sui mobili molto raffinati e se distribuita in più strati dona al legno una superficie a specchio. E' un po' difficile da applicare e non è molto resistente, si graffia facilmente e tende a macchiarsi. Esiste in diverse colorazioni.
La vernice alla "nitro", è una lucidatura a base di nitrato di cellulosa, ricorrente nei mobili vecchi. Molto infiammabile, col tempo può scheggiarsi e screpolarsi.
Le vernici al poliuretano, sono disponibili nelle versioni opaca, satinata e lucida e in numerose colorazioni. Offrono una protezione resistente e duratura e sono semplici da applicare.
Per identificare la lucidatura strofinate un'area piccola e non visibile con della trementina: se la superficie è rifinita a olio o a cera, la trementina li dissolverà completamente rivelando il legno sottostante. Se la superficie rimane lucente, provate con un po' di alcol: la gommalacca si dissolve e diventa appiccicosa. La cellulosa si dissolve invece in presenza di solventi alla cellulosa, riducendosi in polvere dine. Se infine la lucidatura resiste a qualsiasi tipo di solvente, si tratta probabilmente di poliuretano.
Sicurezza. Quando maneggiate prodotti chimici lavorate in una stanza ben ventilata: non operate mai in prossimità di fuochi e non fumate. Indossate guanti protettivi di gomma e mascherine.

Primo passo: affrontiamo i tarli. 
Come già detto sopra, la disinfestazione va eseguita prima di portare il mobile in casa. Iniettate nei forellini l'apposito fluido insetticida (venduto nelle speciali bottiglie-applicatore) seguendo le istruzioni allegate. Passate poi il fluido su tutte le superfici non lucidate. Per evitare che i tarli si ripresentino, trattate il mobile a intervalli regolari con una sostanza antitarlo.

La pulizia.
Che cosa occorre: guanti di gomma; giornali e fogli di plastica
Contro i tarli: insetticida antitarlo, vernice impregnante
Per la pulizia: acquaragia e olio di lino o prodotto specifico, panni di grandi dimensioni, vecchio spazzolino da denti e ferro da maglia, carta vetrata finissima, cera.
Inoltre: per i segni dei bicchieri: olio di lino e trementina, per i graffi leggeri: carta smerigliata fine e olio di lino, per le scalfiture prodotto antigraffio per legno, oppure cera d'api, oppure pastelli a cera e bastoncino di shellac. Per le ammaccature ferro caldo e straccio umido.


1) Lo sporco superficiale. Spolverate la superficie, quindi strofinate leggermente con un panno morbido inumidito con la miscela di acquaragia e olio oppure con il decapante. Per penetrare nei punti più difficili, usate uno spazzolino da denti o un ferro da maglia.

2) Lo sporco ostinato. Se il panno dovesse rivelarsi insufficiente, oppure ci sono troppi strati di vecchia cera, procuratevi della lana d'acciaio molto fine e inumiditela con la miscela indicata nella fase precedente. Strofinate nella direzione della grana del legno esercitando una pressione leggera e uniforme. Rimuovete i residui man mano che procedete col lavoro.

3) Le operazioni finali. Ripulite la superficie con un panno inumidito di acquaragia. Fate asciugare il mobile (avendo cura di togliere i cassetti e di lasciare le ante aperte) in una stanza ben ventilata.


Segui le indicazioni passo passo...vai al post successivo.



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